TARTA RELENA (ES)

VENERDÌ 26 SETTEMBRE H. 21:00 @ Giardini della Cattedrale


Il progetto Tarta Relena nasce nel 2016 dall’incontro tra Marta Torrella ed Helena Ros, due cantanti catalane che esplorano, attraverso il canto a cappella, sonorità di diversi stili della musica vocale. L’obiettivo del duo è costruire un repertorio che spazia dalla musica tradizionale a brani originali ispirati all’area geografica del Mediterraneo, ampliando i confini tra sacro e profano. La sperimentazione è il cuore della loro identità, e la fusione di differenti tecniche vocali rappresenta il motore della loro creatività. Negli arrangiamenti, timbri molto diversi convivono con suoni sintetici e campionamenti elettronici, in una costante ricerca di complessità nella semplicità e di massima espressività con il minimo di elementi. Con És pregunta (2024, Latency) Tarta Relena si confronta con il pensiero tragico: personaggi diversi che si trovano ad affrontare conseguenze inevitabili, note e sconosciute allo stesso tempo. Un lavoro concettuale che riflette su ciò che il destino ha in serbo per noi, sulla sete di conoscenza e sull’incapacità di integrare le versioni future di noi stessi. Attraverso musica e testi, il duo cerca di catturare la tensione e il mistero di ciò che non comprendiamo, esplorando logiche che sfuggono ai nostri abituali modi di esistere.

HIRO AMA (JP)

VENERDÌ 26 SETTEMBRE H. 21:00 @ Giardini della Cattedrale


A cosa ci rivolgiamo quando abbiamo bisogno di pace? Alcuni scelgono la natura, altri la meditazione, una tazza di tè… Hiro Ama, invece, ha trovato ispirazione in un oscuro sintetizzatore giapponese degli anni ’80, il Wakaru, il cui nome significa letteralmente “pace e armonia”. Batterista dei Teleman, produttore e polistrumentista giapponese di base a Londra, Hiro Ama ha scoperto il Wakaru quasi per caso. Ne amava i suoni evocativi: koto, flauti, tamburi — strumenti tradizionali rielaborati in chiave elettronica. Nell’estate 2023, ha finalmente avuto modo di sperimentare con questo strumento, e da quella ricerca è nato il suo primo album solista: Music for Peaceand Harmony (2024, PRAH Recordings). Il disco mescola ritmi jazz, beat elettronici, pianoforte, registrazioni ambientali e synth vintage, in un equilibrio raffinato tra introspezione e sperimentazione. Una musica pensata per “lenire la mente e il cuore in tempi fragili e complessi”.

CITRON CITRON (CH)

SABATO 27 SETTEMBRE H. 21:00 @ Giardini della Cattedrale


I fratelli Zoé e Augustin Sjollema cantano storie che finiscono e altre che iniziano, accompagnati da macchinari artigianali e da poche corde ben tese. Un’immersione profonda in un universo sonoro fatto di ritmi organici e melodie cesellate con precisione, con testi poetici a tratti sognanti, a tratti taglienti. Un pop trascendente che si disperde in un’eco infinita. Citron Citron è un duo svizzero, etereo e originale, con influenze che spaziano dal synth-pop all’avant-pop, per uno stile che sfugge alle definizioni, ma colpisce per originalità e delicatezza. Il gruppo si definisce come “poesia analogica distesa su ritmi e melodie finemente lavorati” e come una “macchina sonora organica fatta in casa”. Tutto questo si riflette nel loro ultimo album Maréeternelle (2024, Bongo Joe Records): un disco che alterna canzoni pop fuori dagli schemi, ballate acustiche e brani strumentali contemplativi, che dipingono paesaggi sonori eterei e inattesi.

BITOI (SE & DK)

SABATO 27 SETTEMBRE H. 21:00 @ Giardini della Cattedrale


BITOI (Bass Is The Original Instrument) è un progetto scandinavo che nasce dall’incontro tra il basso elettrico di Cassius Lambert e le voci del trio femminile Alexandra Shabo, Lise Kroner e Anja Tietze Lahrmann. Tra Svezia e Danimarca prende forma una musica immersiva e visionaria, in cui la natura — quella esterna e quella interiore — diventa materia sonora. I testi sono cantati in una lingua inventata, ispirata alla fonetica degli uccelli e costruita su sillabe, fischi, fonemi e fruscii che si intrecciano alle trame profonde del basso. Un’idea nata da un vecchio libro ricevuto in dono, in cui i richiami degli uccelli venivano trascritti con lettere latine.
“Abbiamo cercato di unire basso e voce in un unico strumento esteso, ridefinendo ruoli e timbri”, racconta Lambert. Il risultato è un suono sospeso tra ancestrale e futuribile: etereo ma potente, minimale ma emotivamente denso. Dopo l’esordio nel 2023 con l’EP -O-, acclamato dalla critica, e il titolo di Miglior artista emergente agli International Folk Music Awards 2025, i BITOI hanno calcato i palchi di festival prestigiosi come Roskilde, Intonal, Le Guess Who? e Rewire. Il nuovo album Sirkulu (2025, Supertraditional), spinge ancora oltre la ricerca sonora del collettivo, tra astrazione, coralità e sperimentazione organica.

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